意语阅读:意大利语阅读第二篇2
Bastano pochi scambi d’opinione, il ragazzo non ha nessuna intenzione di passare la notte al freddo ed avvisa di voler tornare l’indomani mattina; si alza il tono della voce, si alza un vociare di arabo, cingalese, inglese. Il ragazzo, allora, tira via la lista dal vetro e la riduce a cartaccia. Scattano le reazioni: spinte, pugni, calci. Gridiamo di smetterla. Il ragazzo incassa senza reagire, va via impaurito. Si rimette la lista al suo posto, qualcuno prova a cancellare il nome del ragazzo. Sono già passate due volte le volanti della polizia. Ad un certo punto, torna il ragazzo di prima, questa volta non è solo, vola una pioggia di pietre, che fortunatamente colpiscono solo la vetrata della posta e di striscio un’automobile in sosta.
La situazione sembra precipitare verso un’escalation di violenza, che miracolosamente si placa con un accordo tra le parti.Gli amici del ragazzo faranno il turno per lui, e comunque, si procede a stendere una copia della lista, affidata alla persona più anziana, che si occuperà anche di evitare ulteriori furberie da ambo le parti.
Intanto arriva l’ennesima volante, forse, perché la telecamera dell’ufficio postale ha registrato l’inusuale pioggia di pietre; fortunatamente non chiedono i documenti, e solo dopo qualche domanda, vanno via. Nel frattempo, molte persone sono scappate. Arriva anche N.: ha lasciato famigliari della sua numerosissima famiglia in almeno 4 uffici postali,lei farà la fila per la nipote, è al suo secondo tentativo, si sono appena sentite per telefono G. aspetta lì a centinaia di miglia lontane su un’isola dell’oceano Pacifico. Anche lei è del Thomas Sankara ed adesso le nostre 5 richieste sono al completo.
Contemporaneamente alla telefonata, che ci avvisa del telegramma dell’Arci ai Sindaci, arriva una camionetta della croce rossa , distribuisce thè e latte caldo per gli uffici postali. Ci sono a bordo 3 volontari, che appreso l’esistenza di una posta abilitata in un villaggio a forte densità mafiosa, esprimono tutta la loro perplessità ad andare soli in piena notte, in un luogo così “pericoloso”.
Piove e tira un vento freddissimo. Una sigaretta dopo l’altra, lancio di maledizioni contro bossi e fini, controllo e incollaggio dei kit,caffè con ginger,l’orologio segna le 4.
Il freddo e l’umidità ci impongono di rifugiarsi in auto, chi non c’è l’ ha viene accolto in una di quelle messe a controllo dell’ufficio.
Non si dorme,tra il rimbombare dei bassi di una musica indecifrabile, il passaggio delle volanti, i motori delle auto accessi per attivare il riscaldamento ed altri tentativi non riusciti di far sparire la lista.
Alle 6:40 giunge persino la telefonata di un neofascista. Dopo una storia non esemplare sul non riconoscimento di elementari diritti di una lavoratrice rumena, un noto esponente di una lista di estrema destra alleata con Berlusconi, ha deciso in extremis di “regolarizzarla” ed un “amico” della ragazza, a cui avevamo ampiamente spiegato passo passo come compilare il kit, ci chiama per ricontrollare il tutto, alla presenza di un capolista delle elezioni nazionali.
Sono quelli che parlano della difesa della razza, di negazionismo, di chiusura immediata delle frontiere, ma a che gioco giochiamo?
La destra xenofoba che chiede aiuto all’Arci? Ma Pisanu è informato?
Basta, chiediamo aiuto alle pagine del Manifesto, per sentire qualcosa veramente di sinistra, ma in prima pagina sta scritto extracomunitari.
Adesso è veramente troppo. Sulla Gazzetta del Sud si parla ovviamente di regolarizzazione e di code con centinai di immigrati davanti alle poste, solo a Torino però, nel resto d’Italia e nella città dove si edita il giornale, i migranti ridiventano invisibili.
La mattinata giunge al termine, alle 13:45 componiamo la fila, dopo aver trattato con il direttore delle poste per rispettare la nostra lista autogestita, alle 14:15 entriamo. Il direttore non sa nulla della procedura sull’accettazione delle raccomandate postali per tutti gli altri casi non previsti dai kit, facciamo un po’ di formazione anche a lui. Alla fine si apre un altro sportello per le raccomandate per le quote di conversione del permesso di soggiorno.
Quando appoggio le buste, sul bancone, sono le 14:25 alle 14:30 si accende il software in contemporanea in tutta Italia. Alla prima lettura ottica l’impiegata sbaglia,in fumo secondi preziosi, la prima busta è accettata prima del passare del primo minuto dopo le 14:30, una media di 2 minuti passa per registrare ogni singolo kit. C’è l’abbiamo fatta, rimaniamo un altro po’ nell’ufficio a fare assistenza a chi deve ancora finire di compilare i kit o non sa dove mettere la marca da bollo.
Le poste ringraziano per loro è un business da milioni di euro!
Alle 15:30 siamo fuori. Arrivano anche notizie dagli altri uffici. In uno la fila è stata regolata dalla polizia, in altri sono stati velocissimi, in altri hanno avuto problemi con il software ed hanno fatto varie prove.
In un ufficio dietro queste prove tecniche si è celato un abuso, il direttore ha messo sul bancone una busta con una ricevuta perfettamente compilata, e l’ha registrata con la disapprovazione di tutti i presenti. I primi 4 della fila erano soci del circolo ed inoltreremo a breve una denuncia alla procura della repubblica.
Chiediamo che vengano rese pubbliche le liste delle graduatorie, con la dicitura presente sulla ricevuta, che prevede identificativo dell’ufficio postale e orario di ricevimento del kit. Così da permettere la possibilità di ricorsi e denunce nei casi di abuso, a tal fine consigliamo a tutte/i di conservare copia delle liste informali redatte dai migranti.
Chiediamo, inoltre, di assicurare a tutte le lavoratrici e i lavoratori, rimasti fuori dalle quote, un permesso di soggiorno in Italia.