A gennaio 2014 la mia vita ha cambiato nel modo che non potevo immaginare: ho adottato un cucciolo. Certo, non era una decisione per capriccio, accarezzavo questa idea da un anno, ma sembrava una mossa così grave e definitiva, che non ne pensavo come qualcosa realistico, anzi era un sogno mi piaceva immaginare. Preferivo il wheaten terrier irlandese a pelo soffice, ma anche contemplavo il West Highland terrier ed il Jack Russell terrier (mi piacciono i terrier, mi avete beccato). Alla fine, ho realizzato che non voglio un cane piccolo, e quindi ho scelto il “wheaty”. Oltretutto i suoi bei lineamenti, ha un temperamento molto simpatico. è vivace, intelligente ed amichevole. Gli piacciono i bambini, che trovo delizioso.

Dopo la chiusura dell’ultimo episodio della terza stagione di Sherlock BBC, ho gridato: “Se mai avessi un cane, lo chiamerei “Moriarty”!” In quel momento ho pensato: “Non c’è tempo come il presente!” E dieci giorni dopo è arrivato mio Moriarty. Aveva due mesi e mezzo ed era un piccolo sacchetto marrone che poteva raggomitolarsi sul mio grembo (non ancora più).

Adesso ha otto mesi, è cresciuto, ed il suo pelo somiglia a colore di grano. Ogni giorno mi sveglia vicino a lui, e la prima cosa che vedo ogni mattina è il suo muso carino. Anche se sono stanca, mi piace portarlo a passeggio e guardare come lui gioca con i suoi amici: il pastore tedesca Audrey, il samoiedo Altan, il spaniel Winner e gli altri cani. I miei amici pensano che il mio cucciolo è un onere duro, però a me lui è il mio amico migliore, che mi fa sorridere ogni giorno. Non è un onere, invece un onore condividere la mia vita con questo tesorino.

P.S. Attacco la foto di Moriarty (e me), scattando il giorno quando è arrivato a casa.