意语阅读学习:《木偶奇遇记》32
Tutti i ragazzi, appena lo vedevano, ne restavano innamorati e facevano a gara nel montare sul suo carro, per essere condotti da lui in quella vera cuccagna conosciuta nella carta geografica col seducente nome di Paese dei Balocchi.
Difatti il carro era già tutto pieno di ragazzetti fra gli otto e i dodici anni, ammonticchiati gli uni sugli altri, come tante acciughe nella salamoia. Stavano male, stavano pigiati, non potevano quasi respirare: ma nessuno diceva ohi!, nessuno si lamentava. La consolazione di sapere che fra poche ore sarebbero giunti in un paese, dove non c’erano né libri, né scuole, né maestri, li rendeva così contenti e rassegnati, che non sentivano né i disagi, né gli strapazzi, né la fame, né la sete, né il sonno.
Appena che il carro si fu fermato, l’omino si volse a Lucignolo e con mille smorfie e mille manierine, gli domandò sorridendo:
"Dimmi, mio bel ragazzo, vuoi venire anche tu in quel fortunato paese?"
"Sicuro che ci voglio venire."
"Ma ti avverto, carino mio, che nel carro non c’è più posto. Come vedi, è tutto pieno!..."
"Pazienza!, replicò Lucignolo, se non c’è posto dentro, io mi adatterò a star seduto sulle stanghe del carro."
E spiccato un salto, montò a cavalcioni sulle stanghe.