意大利语阅读资料:《达芬奇密码》第二章(一)
分类: 意大利语
时间: 2022-12-04 16:46:31
作者: 全国等级考试资料网
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A più di un chilometro di distanza, il gigantesco albino chiamato Silas varcò zoppicando il portone principale della lussuosa residenza della sua associazione: un palazzo di arenaria grigia sulla Rue La Bruyère. Il cilicio — una cintura irta di spine nella parte interna — attorno alla coscia gli in-cideva la pelle, ma il suo cuore cantava di soddisfazione per il servizio re-so a Dio.
"Il dolore è buono."
I suoi occhi dalle iridi rosse esaminarono in fretta l’atrio mentre entrava nella residenza. Era vuoto. Salì silenziosamente le scale per non destare nessuno dei suoi fratelli numerali La porta della sua camera era aperta; lì le serrature erano proibite. Entrò e accostò la porta dietro di sé.
La stanza era spartana: pavimento di rovere, un armadio di abete, una brandina in un angolo, che gli serviva da letto. Quella settimana, Silas era ospite a Parigi, ma da molti anni godeva della benedizione di un simile asi-
lo a New York City.
"Il Signore mi ha offerto il suo rifugio e mi ha dato uno scopo nella vi-ta."
E quella sera, finalmente, Silas pensava di avere cominciato a ripagare il suo debito. Corse all’armadio, recuperò il cellulare nascosto nel cassetto e compose un numero.
Sì gli rispose un uomo.
Maestro, sono tornato.
Parla ordinò l’uomo. Pareva soddisfatto di udirlo.
Tutt’e quattro se ne sono andati. I tre sénéchaux e il Grand-Matre.
Per qualche istante, l’uomo non rispose, come se mormorasse una pre-ghiera. Allora, penso che tu abbia l’informazione.
Tutt’e quattro hanno detto la stessa cosa. Ciascuno indipendentemente dall’altro.
E tu credi loro
La concordanza era troppo grande per trattarsi di una coincidenza.
Un respiro eccitato. Eccellente. Temevo che il vincolo alla segretezza, tipico di quella fratellanza, l’avesse avuta vinta.
La prospettiva della morte è una forte motivazione.
Allora, figlio mio, dimmi che cosa devo sapere.
Silas si rendeva conto che le informazioni strappate alle sue vittime lo avrebbero stupito. Maestro, tutt’e quattro hanno confermato l’esistenza della clef de vote, la leggendaria "chiave di volta".
Sentì che l’interlocutore traeva bruscamente il fiato; percepì con nettezza l’eccitazione del Maestro. La chiave di volta. Esattamente come sospetta-vamo.
Secondo la leggenda, la fratellanza aveva creato una mappa di pietra — una chiave o pietra di volta — una tavoletta scolpita che rivelava il na-scondiglio del massimo segreto della fratellanza: un’informazione così im-portante che la sua protezione era la ragione dell’esistenza stessa della fra-tellanza.
Quando avremo in mano la chiave di volta disse il Maestro saremo a un solo passo di distanza dal nostro obiettivo.
Siamo più vicino di quanto lei non pensi. La chiave di volta è qui a Pa-rigi.
Parigi Incredibile. Sembra persino troppo facile.
Silas riferì gli ultimi avvenimenti della notte; come tutt’e quattro le vit-time, negli istanti precedenti la morte, avessero disperatamente cercato di
ricomprarsi la loro vita senza Dio raccontando il loro segreto. Ciascuno aveva detto a Silas la stessa cosa: che la chiave di volta era astutamente nascosta in un punto preciso di una delle antiche chiese di Parigi, quella di Saint-Sulpice.
Dentro una casa del Signore! esclamò il Maestro. Quanto si prendo-no gioco di noi!
Come hanno fatto per secoli.
Il Maestro tacque, come per godersi appieno il trionfo di quel momento. Infine parlò: Hai reso un grande servizio a Dio. Abbiamo atteso per secoli questo momento. Devi recuperare la pietra per me. Immediatamente. Que-sta notte stessa. Tu sai qual è la posta.
Silas sapeva che la posta era inestimabile, ma quanto gli chiedeva il Ma-estro gli pareva impossibile. Quella chiesa è una fortezza, soprattutto di notte. Come faccio a entrare
Con il tono sicuro di sé delle persone importanti, il Maestro gli spiegò che cosa dovesse fare.
Quando Silas chiuse la comunicazione, la sua pelle fremeva nell’attesa.
A più di un chilometro di distanza, il gigantesco albino chiamato Silas varcò zoppicando il portone principale della lussuosa residenza della sua associazione: un palazzo di arenaria grigia sulla Rue La Bruyère. Il cilicio — una cintura irta di spine nella parte interna — attorno alla coscia gli in-cideva la pelle, ma il suo cuore cantava di soddisfazione per il servizio re-so a Dio.
"Il dolore è buono."
I suoi occhi dalle iridi rosse esaminarono in fretta l’atrio mentre entrava nella residenza. Era vuoto. Salì silenziosamente le scale per non destare nessuno dei suoi fratelli numerali La porta della sua camera era aperta; lì le serrature erano proibite. Entrò e accostò la porta dietro di sé.
La stanza era spartana: pavimento di rovere, un armadio di abete, una brandina in un angolo, che gli serviva da letto. Quella settimana, Silas era ospite a Parigi, ma da molti anni godeva della benedizione di un simile asi-
lo a New York City.
"Il Signore mi ha offerto il suo rifugio e mi ha dato uno scopo nella vi-ta."
E quella sera, finalmente, Silas pensava di avere cominciato a ripagare il suo debito. Corse all’armadio, recuperò il cellulare nascosto nel cassetto e compose un numero.
Sì gli rispose un uomo.
Maestro, sono tornato.
Parla ordinò l’uomo. Pareva soddisfatto di udirlo.
Tutt’e quattro se ne sono andati. I tre sénéchaux e il Grand-Matre.
Per qualche istante, l’uomo non rispose, come se mormorasse una pre-ghiera. Allora, penso che tu abbia l’informazione.
Tutt’e quattro hanno detto la stessa cosa. Ciascuno indipendentemente dall’altro.
E tu credi loro
La concordanza era troppo grande per trattarsi di una coincidenza.
Un respiro eccitato. Eccellente. Temevo che il vincolo alla segretezza, tipico di quella fratellanza, l’avesse avuta vinta.
La prospettiva della morte è una forte motivazione.
Allora, figlio mio, dimmi che cosa devo sapere.
Silas si rendeva conto che le informazioni strappate alle sue vittime lo avrebbero stupito. Maestro, tutt’e quattro hanno confermato l’esistenza della clef de vote, la leggendaria "chiave di volta".
Sentì che l’interlocutore traeva bruscamente il fiato; percepì con nettezza l’eccitazione del Maestro. La chiave di volta. Esattamente come sospetta-vamo.
Secondo la leggenda, la fratellanza aveva creato una mappa di pietra — una chiave o pietra di volta — una tavoletta scolpita che rivelava il na-scondiglio del massimo segreto della fratellanza: un’informazione così im-portante che la sua protezione era la ragione dell’esistenza stessa della fra-tellanza.
Quando avremo in mano la chiave di volta disse il Maestro saremo a un solo passo di distanza dal nostro obiettivo.
Siamo più vicino di quanto lei non pensi. La chiave di volta è qui a Pa-rigi.
Parigi Incredibile. Sembra persino troppo facile.
Silas riferì gli ultimi avvenimenti della notte; come tutt’e quattro le vit-time, negli istanti precedenti la morte, avessero disperatamente cercato di
ricomprarsi la loro vita senza Dio raccontando il loro segreto. Ciascuno aveva detto a Silas la stessa cosa: che la chiave di volta era astutamente nascosta in un punto preciso di una delle antiche chiese di Parigi, quella di Saint-Sulpice.
Dentro una casa del Signore! esclamò il Maestro. Quanto si prendo-no gioco di noi!
Come hanno fatto per secoli.
Il Maestro tacque, come per godersi appieno il trionfo di quel momento. Infine parlò: Hai reso un grande servizio a Dio. Abbiamo atteso per secoli questo momento. Devi recuperare la pietra per me. Immediatamente. Que-sta notte stessa. Tu sai qual è la posta.
Silas sapeva che la posta era inestimabile, ma quanto gli chiedeva il Ma-estro gli pareva impossibile. Quella chiesa è una fortezza, soprattutto di notte. Come faccio a entrare
Con il tono sicuro di sé delle persone importanti, il Maestro gli spiegò che cosa dovesse fare.
Quando Silas chiuse la comunicazione, la sua pelle fremeva nell’attesa.