Fu a quel punto che Jelly Roll Morton perse definitivamente la pazienza. Più che andare al piano, ci saltò sopra. Tra sé e sé ma in modo che tutti capissero benissimo sibilò poche parole, molto c
“L’hai voluto tu, pianista di merda“.Poi appoggiò la mia sigaretta sul bordo del pianoforte.Spenta.E iniziò.(In audio parte un brano di un virtuosismo pazzesco, magari suonato a quattro mani.
Jelly Roll Morton passò il resto del viaggio chiuso nella sua cabina. Arrivati a Southampton, scese dal Virginian. Il giorno dopo ripartì per l’America. Su un’altra nave, però. Non voleva pi
Ci rimasi secco.Fran.A un quadro mica puoi chiedere niente. Ma a Novecento sì. Lo lasciai in pace per un po’ poi cominciai a sfinirlo, volevo capire perché, una ragione doveva pur esserci, uno
Forse è che Novecento, anche lui... non gli era mai venuta in mente davvero quella roba, che la vita è immensa. Magari lo sospettava anche, ma nessuno gliel’aveva mai gridato in quel modo. Cos
Dio, c’avevo un sasso qui, in gola, come un sasso, mi faceva morire se faceva così, io detesto gli addii, mi misi a ridere meglio che potevo, una cosa penosa, e dissi che certo sarei andato a trova
E intanto lui l, fermo, con un piede sul secondo gradino e uno sul terzo. Se ne rimase cos per un tempo eterno. Guardava davanti a s, sembrava che cercasse qualcosa. E alla fine fece una cosa stran
Adesso so che quel giorno Novecento aveva deciso di sedersi davanti ai tasti bianchi e neri della sua vita e di iniziare a suonare una musica assurda e geniale, complicata ma bella, la più grande
Come sono andate le cose, poi, dopo esser sceso da là, quella è un’altra storia. Magari mi riusciva perfino di combinare qualcosa di buono se solo non si ficcava di mezzo quella dannata guerra, pu
...Fermo lì a guardarlo, fermo lì a guardarmi/Dinamite anche sotto il suo culo, dinamite dappertutto /Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento/Avresti detto che lo sapeva che sarei arrivato, come sape