意大利语学习:意语阅读之《十日谈》(9)
E fu questa pestilenza di maggior forza per ciò che essadagli infermi di quella per lo comunicare insieme s’av-ventava a’ sani, non altramenti che faccia il fuoco allecose secche o unte quando molto gli sono avvicinate. Epiù avanti ancora ebbe di male: ché non solamente ilparlare e l’usare cogli infermi dava a’ sani infermità ocagione di comune morte, ma ancora il toccare i panni oqualunque altra cosa da quegli infermi stata tocca o ado-perata pareva seco quella cotale infermità nel toccatortransportare.
Maravigliosa cosa è da udire quello che io debbo dire: ilche, se dagli occhi di molti e da’ miei non fosse stato ve-duto, appena che io ardissi di crederlo, non che di scri-verlo, quantunque da fededegna udito l’avessi. Dico chedi tanta efficacia fu la qualità della pestilenzia narratanello appiccarsi da uno a altro, che non solamente l’uo-mo all’uomo, ma questo, che è molto più, assai volte vi-sibilmente fece, cioè che la cosa dell’uomo infermo sta-to, o morto di tale infermità, tocca da un altro animalefuori della spezie dell’uomo, non solamente della infer-mità il contaminasse ma quello infra brevissimo spazio uccidesse. Di che gli occhi miei, sì come poco davanti èdetto, presero tra l’altre volte un dì così fatta esperienza:che, essendo gli stracci d’un povero uomo da tale infer-mità morto gittati nella via publica e avvenendosi a essidue porci, e quegli secondo il lor costume prima moltocol grifo e poi co’ denti presigli e scossiglisi alle guance,in piccola ora appresso, dopo alcuno avvolgimento,come se veleno avesser preso, amenduni sopra li mal ti-rati stracci morti caddero in terra.
Dalle quali cose e da assai altre a queste simiglianti omaggiori nacquero diverse paure e immaginazioni inquegli che rimanevano vivi, e tutti quasi a un fine tira-vano assai crudele era di schifare e di fuggire gl’infermie le lor cose; e così faccendo, si credeva ciascuno mede-simo salute acquistare.
E erano alcuni, li quali avvisavano che il viver modera-tamente e il guardarsi da ogni superfluità avesse molto acosì fatto accidente resistere; e fatta brigata, da ogni al-tro separati viveano, e in quelle case ricogliendosi e rac-chiudendosi, dove niuno infermo fosse e da viver me-glio, dilicatissimi cibi e ottimi vini temperatissimamente usando e ogni lussuria fuggendo, senza lasciarsi parlarea alcuno o volere di fuori di morte o d’infermi alcuna novella sentire, con suoni e con quegli piaceri che averpoteano si dimovano. Altri, in contraria oppinion tratti,affermavano il bere assai e il godere e l’andar cantandoattorno e sollazzando e il sodisfare d’ogni cosa all’appe-tito che si potesse e di ciò che avveniva ridersi e beffarsi esser medicina certissima a tanto male; e così come ildicevano mettevano in opera a lor potere, il giorno e lanotte ora a quella taverna ora a quella altra andando, be-vendo senza modo e senza misura, e molto più ciò perl’altrui case faccendo, solamente che cose vi sentisseroche lor venissero a grado o in piacere E ciò potevan fardi leggiere, per ciò che ciascun, quasi non più viver do-vesse, aveva, sì come sé, le sue cose messe in abbando-no; di che le più delle case erano divenute comuni, ecosì l’usava lo straniere, pure che ad esse s’avvenisse,come l’avrebbe il proprio signore usate; e con tutto que-sto proponimento bestiale sempre gl’infermi fuggivano a lor potere.