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L’Italia e la cultura,
In questi anni sono emerse alcune linee fondamentali per la valorizzazione e diffusione della nostra cultura:
L’Istituto centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività culturali ha reso
disponibile via Internet una parte cospicua del materiale presente nella Fototeca Nazionale. E’ un lavoro che
si rivolge non solo agli addetti ai lavori ma per un pubblico sempre più vasto;
l’arte aiuta la pace, ha detto Umberto Agnelli consigliere per l’Italia del Praemium Imperiale” l’annuale consegna
degli Awards per le arti a Tokyo. Il dialogo dell’arte e il confronto tra artisti di culture diverse manda al mondo un
messaggio di concordia e di forza positiva;
la conoscenza del mondo classico non può essere ignorata, come è risultato da un recente convegno tenutosi
dall’Università di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia, in collaborazione con il Ministero Istruzione Università Ricerca.
Regione Piemonte, Ufficio scolastico e con il Liceo Classico statale Carlo Botta di Ivrea. Il prof. Ugo Cardinale,
preside del Liceo Botta e fondatore del progetto Janus, un sito web inteso come collaborazione tra scuola superiore e
università per l’aggiornamento a distanza, ha affermato che umanisti e scientisti sono d’accordo che la classicità è un
fattore d’identità nel mondo occidentale. Non possiamo negare che siamo gli eredi della civiltà greco-romana.
I Romani, a partire dalla riflessione del pontefice Quinto Muzio Scevola diedero vita alla dottrina giurisprudenziale il
cui modello diventerà la tradizione giuridica europea, dalla scuola di Bologna al codice napoleonico.
Dopo la caduta dell’impero romano, la tradizione latina continuò con l’insegnamento del Vescovo di Roma, Gregorio Magno,
e poi via via fino al Rinascimento e all’epoca moderna con la rivoluzione francese e quella napoletana con l’insegnamento del Diritto
romano di Mario Pagano. La latinità è presente nel Risorgimento e non possiamo dimenticare che i Padri della Costituzione americana
si rifecero apertamente alle Istituzioni repubblicane di Roma antica nel redigere la Costituzione stessa;
il coordinatore nazionale di Prisma (Progetto per la Rivalutazione dell’Insegnamento e dello Studio del Mondo Antico),
Fabrizio Polacco, docente di materia letterarie, latino e storia al liceo scientifico Ignazio Vian di Bracciano, RM,
in un simposio su “Insegnare il Novecento” sostiene che “per conoscere il Novecento sia prima necessario studiare
molto bene la preistoria, la nascita della divisione del lavoro e della città, la Guerra del Peloponneso, la “rivoluzione
“di Socrate e quella di cristo, e poi i conflitti tra pagani e cristiani, tra papato e impero e tra iconoclasti e iconodùli, oltre a tante altre
cose che qui non è possibile elencare.” Il tragico evento dell’11 settembre e l’apparizione di Bin Laden sulla scena del terrorismo
mondiale è frutto di un passato che non solo non è morto ma è anzi il principale elemento costitutivo del presente,
e sicuramente lo sarà anche del futuro;
una mostra a Parma dalla fine di dicembre al gennaio 2004 dedicata al Medioevo attraverso l’interpretazione storica dello storiografo
francese Jacques Le Goff, medievalista di fama mondiale, ci fa capire, con un percorso suggestivo di portali delle grandi
chiese medievali, e oggetti provenienti da tutta Europa le cui didascalie sono state curate dallo stesso storico,
che l’Europa nasce dalla commistione tra il mondo classico e quello dei popoli “barbarici”, tenuta insieme dalla lingua latina;
studiare Beni Culturali significa scoprire e conoscere il patrimonio storico, artistico, archeologico e musicale. E’ anche la
migliore premessa per entrare in un mercato del lavoro che valuta positivamente il possesso di competenze sia
ulturali sia tecnico – gestionali;
agli italiani piace la storia: è il risultato di un recente sondaggio del Corriere della Sera. La percentuale è più alta fra i giovani
sotto i 24 anni. Naturalmente l’attenzione dichiarata per la storia si accresce al crescere del titolo di studio, ma è significativo
che oltre un terzo di quanti hanno fatto al massimo la quinta elementare dichiari di essere interessato.