意语小说阅读:《木偶奇遇记》4
Pinocchio fa mille sgambetti dalla gioia
Il burattino, appena che si fu levata la fame, cominciò subito a bofonchiare e a piangere, perché voleva un paio di piedi nuovi.
Ma Geppetto, per punirlo della monelleria fatta, lo lasciò piangere e disperarsi per una mezza giornata: poi gli disse:
"E perché dovrei rifarti i piedi? Forse per vederti scappar di nuovo da casa tua?"
"Vi prometto, disse il burattino singhiozzando, che da oggi in poi sarò buono..."
"Tutti i ragazzi, replicò Geppetto, quando vogliono ottenere qualcosa, dicono così."
"Vi prometto che anderò a scuola, studierò e mi farò onore..."
"Tutti i ragazzi, quando vogliono ottenere qualcosa, ripetono la medesima storia."
"Ma io non sono come gli altri ragazzi! Io sono più buono di tutti e dico sempre la verità. Vi prometto, babbo, che imparerò un’arte e che sarò la consolazione e il bastone della vostra vecchiaia."
Geppetto che, sebbene facesse il viso di tiranno, aveva gli occhi pieni di pianto e il cuore grosso dalla passione di vedere il suo povero Pinocchio in quello stato compassionevole, non rispose altre parole: ma, presi in mano gli arnesi del mestiere e due pezzetti di legno stagionato, si pose a lavorare di grandissimo impegno.
E in meno d’un’ora, i piedi erano bell’e fatti; due piedini svelti, asciutti e nervosi, come se fossero modellati da un artista di genio.
Allora Geppetto disse al burattino:
"Chiudi gli occhi e dormi!"
E Pinocchio chiuse gli occhi e fece finta di dormire. E nel tempo che si fingeva addormentato, Geppetto con un po’ di colla sciolta in un guscio d’uovo gli appiccicò i due piedi al loro posto, e glieli appiccicò così bene, che non si vedeva nemmeno il segno dell’attaccatura.
Appena il burattino si accorse di avere i piedi, saltò giù dalla tavola dove stava disteso, e principiò a fare mille sgambetti e mille capriole, come se fosse ammattito dalla gran contentezza.
"Per ricompensarvi di quanto avete fatto per me, disse Pinocchio al suo babbo, voglio subito andare a scuola."
"Bravo ragazzo!"
"Ma per andare a scuola ho bisogno d’un po’ di vestito."
Geppetto, che era povero e non aveva in tasca nemmeno un centesimo, gli fece allora un vestituccio di carta fiorita, un paio di scarpe di scorza di albero e un berrettino di midolla di pane.
Pinocchio corse subito a specchiarsi in una catinella piena d’acqua e rimase così contento di sé che disse pavoneggiandosi:
"Paio proprio un signore!"
"Davvero, replicò Geppetto, perché, tienlo a mente, non è il vestito bello che fa il signore, ma è piuttosto il vestito pulito."
"A proposito, soggiunse il burattino, per andare alla scuola mi manca sempre qualcosa: anzi mi manca il più e il meglio."
"Cioè?"
"Mi manca l’Abbecedario."
"Hai ragione: ma come si fa per averlo?"
"è facilissimo: si va da un libraio e si compra."
"E i quattrini?"
"Io non ce l’ho."